SUPERFREAK – Ai, how are you?
Pop caustico, rock, lo-fi, jazz, follia, disordine sonoro, per un lavoro anomalo, originale, personale.
Pop caustico, rock, lo-fi, jazz, follia, disordine sonoro, per un lavoro anomalo, originale, personale.
La canzone d’autore italiana può andare tranquillamente a braccetto con atmosfere indie pop elettroniche, un po’ di rock e qualche ritmica quasi dance.
CD split, dieci brani per i Glauco, quattro per i Dysmorfic, a base di un calderone di dissonanze, jazz core, grind, John Zorn, sperimentazione, in un assalto sonoro di rara ferocia.
I sette brani hanno ritmo, groove, destreggiandosi tra swing, episodi da crooner, Ella Fitzgerald e le atmosfere più scanzonate della jazz dance anni Cinquanta e Sessanta.
Molto interessante il percorso della cantautrice siciliana che mischia melodie mediterranee con elettronica, sonorità attualissime e una personalità artistica di spicco.
Le innumerevoli anime della band attingono principalmente dalla tradizione della canzone napoletana ma guardano anche alla musica mediterranea, reggae, ska, pop e tanto altro.
La matrice più evidente è quella folk rock, sulla quale si inserisce un mix di svariate influenze che non esclude sonorità (ritmiche in particolare) elettroniche.
Eccellente ritorno della band bolognese con cinque brani che guardano a un perfetto mix tra Britpop e shoegaze.
La band parmense inanella dieci brani nell’album d’esordio, a base di potenza sonora, emo, echi grunge, post punk e punk rock.
Dieci brani aspri e ruvidi, figli del grunge e dell’alternative rock, cupi e duri.
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