GIULIO CAMPAGNOLO & the JAZZ FUNKERS – C’mon
Splendido album di modern jazz, puro Hammond sound con otto brani autografi, tra Jimmy Smith, il Ramsey Lewis dei Sessanta, Horace Silver.
Splendido album di modern jazz, puro Hammond sound con otto brani autografi, tra Jimmy Smith, il Ramsey Lewis dei Sessanta, Horace Silver.
riferimenti guardano ai primi anni Settanta, tra hard rock psichedelico (con particolare predilezione per Blue Cheer, Black Sabbath e i primi Pink Fairies di “Never Neverland”), una componente doom, boogie e rock blues.
Il quintetto gioca con una sapiente miscela di rock, post punk, melodie pop, chitarre e ritmiche rocciose, arricchita da una vocalità molto lirica.
Corposo rock chitarristico, con numerose venature di pop melodico che si scontrano con l’irruenza grunge e post rock dei suoni.
Dieci brani, registrati volutamente in presa diretta in due giorni, che si spostano tra post rock, shoegaze, sonorità che guardano talvolta al Paisley Underground più ruvido (di stampo Dream Syndycate) o alla lezione dei Dinosaur Jr.
Sei brani a base di blues, rock, country, malinconiche ballate semi acustiche, atmosfere cinematografiche.
Un album godibilissimo, che spicca per limpidezza dei suoni e un’esecuzione magistrale.
Tutto sempre caratterizzato da grande energia, convinzione, giusta attitudine.
Un viaggio negli inferi, tra sonorità sospese, doom, post rock, sperimentazione e atmosfere angoscianti e penetranti.
Folk psichedelico, pennellate jazz e una modalità compositiva di identità ben riconoscibile
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