ALPHATAURUS – 2084: Viaggio nel Nulla
Siamo nell’ambito del miglior prog rock di matrice anni Settanta, da Genesis a Jethro Tull, folate hard rock e momenti melodici alla Procol Harum.
Siamo nell’ambito del miglior prog rock di matrice anni Settanta, da Genesis a Jethro Tull, folate hard rock e momenti melodici alla Procol Harum.
Secondo splendido album, in cui converge tutto il meglio del mod sound, dai Jam, ai Chords, power pop, soul, ska, una splendida cover di Never Ever degli Action.
La cantautrice romana Federica D’Andrea pubblica il nuovo singolo Un giorno te, disponibile da oggi sulle principali piattaforme digitali per LaPOP.
Il risultato è un disco comunque lineare, pur attingendo da elementi sonori apparentemente antitetici come folk, prog, canzone d’autore, alt rock, post punk.
Un lavoro con otto brani rocciosi che guardano all’hard rock (dalle parti dei Deep Purple, talvolta) ma non disdegnano parentesi più blues o funk.
Sembra di ascoltare una Pj Harvey gentile e sognante che gorgheggia con una Bjork più tranquilla del solito.
Per la prima volta un lavoro tutto in italiano, dalla forte impronta cantautorale, con il pianoforte in particolare evidenza a tessere basi e melodie conturbanti, eccellenti orchestrazioni, un lirismo spesso aspro, un uso, piuttosto discreto ma essenziale di elettronica.
Musica contemplativa, elettronica, solenne, “spaziale” (non di rado riporta alle atmosfere care ai Tangerine Dream), avvolgente.
Atmosfera apocalittica che guarda a post punk, elettronica spinta, sperimentazione, CCCP, Offlaga Discopax, Teatro degli Orrori.
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