AMALIA BLOOM – Compressed Remedies
Il nuovo ep di quattro brani è un riuscito mix di post punk, folate hardcore, noise, attitudine grunge.
Il nuovo ep di quattro brani è un riuscito mix di post punk, folate hardcore, noise, attitudine grunge.
I brani sono solenni, di matrice classica, vicina alla musica da camera e dal tono teatrale. Ma ci sono anche jazz, avanguardia, ambient, elettronica.
Sanno coniugare la canzone d’autore italiana meno scontata e più ricercata, con elettronica e un sapore new wave che riporta ai Matia Bazar degli anni 80 e dell’album “Tango” ma anche ai successivi umori cari agli Ustmamò.
La band emiliana è composta da musicisti che vantano una lunga esperienza nei mille rivoli del rock ‘n’ roll.
Un sound che guarda a 360 gradi, dall’elettronica alla Madchester “Baggy” degli anni 90, a un approccio punk che caratterizza da sempre la loro produzione. Il tutto ammantato da una vena psichedelica moderna e progressiva che non guarda necessariamente agli schemi degli anni Sessanta ma decisamente avanti.
Un progetto audace e coraggioso, interessante e fascinoso, di alta qualità.
Canzone d’autore che talvolta guarda a Ivano Fossati e altre volte si apre a ballate folk, ritmate, gioiose e festose.
L’approccio è all’insegna di una canzone d’autore severa, cruda, talvolta con toni epici, il suono è elettrico, scabro, con frequenti tonalità blues e uno sguardo costante al post punk.
Prog moderno e articolato (dalle parti dei Porcupine Tree), dai tratti spesso epici e che mantiene solide le radici nella tradizione classica del genere.
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