NAPSTAMIND – Nel giardino a vapore
Un album che parla il linguaggio delle chitarre distorte e della potenza sonora, tra grunge, hard rock, alternative ma senza disdegnare atmosfere psichedeliche e più classic rock.
Un album che parla il linguaggio delle chitarre distorte e della potenza sonora, tra grunge, hard rock, alternative ma senza disdegnare atmosfere psichedeliche e più classic rock.
Garage rock chitarristico con post punk, retaggi Stooges, ritmiche pulsanti su basi ipnotiche di gusto psichedelico.
I sei brani sono una cruda testimonianza di quell’epoca pionieristica, con tutte le ingenuità ma soprattutto la spontaneità, irruenza e urgenza di una giovanisisma band, mantenendo l’immediatezza dell’approccio e dell’attitudine.
Oi! punk rock potente, aggressivo, minimale, dalle chiare ed esplicite tematiche antifasciste.
Il cantautore livornese Giorgio Mannucci e la cantautrice pratese Valeria Caliandro, si incontrano nell’estate 2023 e iniziano subito a scrivere insieme.
Ispirazione rock blues ma che si sviluppa poi in varie direzioni che riportano all’esperienza solista di Jack White. Non mancano episodi meno irruenti che guardano invece a soul e blues fino al funk rock. Personalità a profusione, talento e classe.
I quindici brani si muovono tra canzone d’autore, folate rock, funk, elettronica, ritmi “sintetici” che riportano alla lezione del Maestro Battiato, momenti venati di ironia, ballate malinconiche.
Il marchio di fabbrica è da tempo già definito e inciso a fuoco sulla carne dei loro adepti: garage, punk, rock ‘n’ roll, rhythm and blues malatissimo, elettricità, nervosismo quasi nevrotico, violenza sonora.
Cinque brani, all’insegna di un’elettronica che guarda alla post wave degli anni Ottanta, pur ponendosi in chiave molto attuale.
Un album dai toni solenni, debitore alla lezione dei Japan (e sue filiazioni successive) ma che attinge anche dal neo prog dei primi King Crimson e da una spiccata personalità dell’artista.
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