KUBRI – Due
Musica strumentale, semi acustica, improntata all’improvvisazione e al minimalismo, dal gusto cinematotografico, a tratti Felliniano, evocativa, colma di rimandi jazzistici, sospensioni ritmiche, atmosfere folkeggianti .
Musica strumentale, semi acustica, improntata all’improvvisazione e al minimalismo, dal gusto cinematotografico, a tratti Felliniano, evocativa, colma di rimandi jazzistici, sospensioni ritmiche, atmosfere folkeggianti .
Splendida miscela di hard rock, rock blues, garage punk, proto prog, psichedelia, cantata in italiano, suonata a livelli di pura eccellenza.
Un mix intrigante ed eccitante di Clash, Rancid, Beastie Boys, Ruts, 2Tone Records.
L’idea è vincente, l’album arrangiato e suonato benissimo oltre che decisamente originale e godibilissimo. La storia continua.
Cantautorato molto personale che guarda a una forma moderna di psichedelia con un aggancio alle modalità espressive di Morgan.
Un concept dalle forti tinte hard rock e heavy metal, colorate da una voluta ed evidente teatralità che attinge dai musical rock degli anni Settanta.
Un lavoro che si dipana in ambiti che oscillano tra post punk e new wave ma con elementi ascrivibili a garage punk, rock ‘n’ roll e influenze anni Sessanta.
I sette brani del nuovo lavoro sono escursioni ipnotiche e lisergiche in un mondo oscuro, fatto di blues, atmosfere sospese, eteree, minacciose.
L’album diretto dal Maestro Pino Jodice respira l’aria delle grandi orchestre jazz del passato, Duke Ellington, Count Basie su tutti, una modalità esecutiva sempre meno utilizzata ai nostri giorni ma dal fascino immortale.
Delizioso esordio all’insegna di un sound non frequentemente praticato dalle nostre parti, un mix di swing, blues e country che sa essere travolgente e danzereccio, quanto languido e avvolgente.
Commenti recenti