ALAN BEDIN – Musica Spontanea – Omaggio a Demetrio Stratos
Un lavoro di non facile fruizione ma di enorme significato artistico.
Un lavoro di non facile fruizione ma di enorme significato artistico.
Aleco, firma il quarto album di una carriera artistica caratterizzata da un taglio sempre molto personale, eclettico e distintivo.
Nelle sue canzoni c’è il timbro della new wave anni 80 ma anche di Bjork, di atmosfere solenni (talvolta sull’orlo dell’ambient), supportate da una base elettronica, un’anima dream pop (e shoegaze) e da un gusto per la sperimentazione.
La miscela di “In Between” ci porta dalle atmosfere fluide e liquide dei Pink Floyd degli anni Settanta, ai più attuali vortici di suono cari ai Motorpsycho, fino a sferzate stoner e qualche coltellata doom.
Un album stimolante, ricco di spunti e piccoli gioielli creativi, incurante di essere circoscritto a un genere preciso, pur essendo la canzone d’autore l’asse portante dei sette brani.
Non ci poteva essere luogo più adatto che il Texas per registrare un album simile, che affonda le radici nel country, nel blues, in quel groviglio di riferimenti culturali e musicali cosiddetti “Americana”. Il...
Un lavoro intenso, dalle tinte dark, che scandaglia tra gli anfratti della post wave anni Ottanta.
Funk, soul, disco, synth pop in sottofondo, una voce suadente, ritmi intriganti, un gusto speciale per arrangiamenti azzeccatissimi, nel singolo estivo semplicemente perfetto!
Attingono a piene mani dal grunge, filtrato da una sensibilità più indie pop (non di rado gli arpeggi chitarristici riportano agli Smiths) ma che non disdegna impennate punk e post punk.
Sonorità che utilizzano elettronica, sintetizzatori e un gusto ambient psichedelico molto intrigante. Il tutto, come richiesto, rigorosamente strumentale.
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