FUWAH – Care
Molteplici influenze mutuate dalla scena Nu British Jazz, assemblando soul, funk, jazz, elettronica.
Molteplici influenze mutuate dalla scena Nu British Jazz, assemblando soul, funk, jazz, elettronica.
Un lavoro indecifrabile (è un complimento) che mette insieme elettronica, canzone d’autore, jazz, ritmi afro, un mood decadente in un insieme personalissimo, originale e decisamente inusuale in un contesto musicale omologato come quello odierno.
Brillante omaggio al gusto nusoul/funk/jazz arrivato da qualche anno soprattutto dalla scena New British Jazz (Shabaka Hutchings, Ezra Collective, Yussef Dayes, tra i tanti).
Secondo album per la band nata tra Mantova e Verona nel 2021 e nuova ventata di freschezza che attinge dall’immenso oceano power pop/beat senza disdegnare omaggi a sonorità country folk con impostazione punkeggiante (alla...
Dire che è personale è un eufemismo, difficile fare qualcosa di uguale (è un apprezzamento).
Pregevole album (strumentale) pieno di groove, di voglia di sperimentare, unendo jazz, funk, afrobeat elettronica.
Un disco intenso, crudo ma allo stesso tempo elegante e raffinato.
Le quattordici canzoni, dal taglio costantemente chitarristico sono sempre intense, ricche di tensione emotiva, ben fatte, decise e dirette pur con una vena pop in filigrana che le rende particolarmente fruibili.
Un inferno sonoro lo-fi, a base di un torrido noise garage punk che riporta i tempi dei Pussy Galore del Jon Spencer pre Blues Explosion.
La sua è una canzone d’autore pop, di immediata presa, con arrangiamenti minimali e ammantata di tanta freschezza e spontaneità.
Commenti recenti