DERIVE VALVOLARI – s/t
Solido rock dalle tinte blues, cantato in italiano, che guarda a Rolling Stones e Black Crowes ma non disdegna la canzone d’autore nostrana.
Solido rock dalle tinte blues, cantato in italiano, che guarda a Rolling Stones e Black Crowes ma non disdegna la canzone d’autore nostrana.
Il trio suona con grande gusto e tecnica, fa sfoggio di stile e classe, creando un primo assaggio dell’indubbio talento creativo.
Chi ha avuto dimestichezza con la scena underground milanese ricorderà senza dubbio una serie di band che hanno brillato come meteore per poco tempo, lasciando però stupende tracce sonore: Free The Nation, Matra, Lord Shani,...
Il nuovo progetto estemporaneo di Umberto Maria Giardini stupisce se correlato alle abituali frequentazioni sonore del cantautore, qui impegnato nell’insolita veste di chitarrista e cantante di un band di hard rock, non molto lontana da grunge e stoner.
Oltre un’ora di musica imperniata su un’ispirazione palesemente psichedelica ma virata in chiave moderna, sperimentale, elettronica e dall’attitudine “spaziale”.
Il sound guarda anche ai primi Queen, agli Wings di metà anni Settanta, assorbe umori alla Bowie.
Un sound che partendo dal classico West Coast rock e dalle inossidabili radici folk pop alla Simon & Garfunkel giunge fino alla più recente espressività sognante di Bon Iver, Kings of Convenience, Devendra Barnhart.
Per festeggiare il 35° anniversario dalla sua uscita, la band austriaca, con l’apporto vocale del “nostro” Andrea Manges, riprende lo storico undicesimo album dei Ramones.
Dieci brani dalle atmosfere soffuse e sospese, in cui l’elettronica si sposa molto bene a una canzone d’autore raffinata ed elegante, in bilico tra Diodato e Fabio Concato.
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