AROUSAL – Chimaera
A una base di chiara ispirazione grunge/alt rock (che guarda non di rado a Soundgarden e primi Pearl Jam) si affiancano influenze stoner e psichedeliche, tentazioni hard rock, addirittura folate prog.
A una base di chiara ispirazione grunge/alt rock (che guarda non di rado a Soundgarden e primi Pearl Jam) si affiancano influenze stoner e psichedeliche, tentazioni hard rock, addirittura folate prog.
Unendo canzone d’autore a elettronica, new wave ed elementi strumentali popolari come la chitarra battente, il flicorno, il mandolino, producono un lavoro particolare, originale, avvolgente, distintivo.
L’album viaggia su binari tipicamente rock (con predilezione per atmosfere hard).
Un repertorio tipicamente rock, venato da un approccio grunge (soprattutto nell’epica che ha caratterizzato buona parte della carriera dei Pearl Jam) ma che non disdegna intense ballate, sempre ruvide e aspre.
Dodici brani brevi e fulminanti, che partono dall’hardcore punk più classico per spostarsi verso umori oscuri di stampo punk dark (vedi alla voce Killing Joke o 45 Grave). C’è anche, a tratti, uno sguardo all’indimenticata esperienza della Rollins Band.
Un caleidoscopio di riferimenti, dalla psichedelia allo stoner, dai Gong, ai King Gizzard & the Lizard Wizard, Primus e tanto altro, elementi prog, cambi ritmici, grande capacità tecnica ed esecutiva.
Un progetto anomalo e sorprendente quello che unisce le musiche e la produzione artistica di Federico Poggipollini con la voce e i testi di Susie Regazzi. Sonorità new wave elettroniche con un approccio post punk e algido...
Blues malato, ancora tinto di scorie punk, registrazione e produzione impeccabili, grandi canzoni e la benedizione di Nick Cave e Beasts of Bourbon, a cui si avvicinano tantissimo.
La canzone d’autore più sanguigna e sincera incontra il rock e il blues, andando a braccetto con la lezione di Luciano Ligabue e Massimo Priviero, privilegiando atmosfere malinconiche e introspettive.
Il nuovo album rispetta tutte le aspettative, dopo una serie di lavori sempre a livelli di eccellenza, snocciolando brani autografi di gran classe, fedeli al soul sound più classico, con incursioni nel Northern Soul, rhythm and blues, funk, gospel e blues.
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