STUDIO MURENA – Notturno
La miscela di rap, un groove jazz e funk, crossover, elettronica, li pone tra le realtà più fresche e in progress della scena italiana (degni eredi dei maestri Casino Royale).
La miscela di rap, un groove jazz e funk, crossover, elettronica, li pone tra le realtà più fresche e in progress della scena italiana (degni eredi dei maestri Casino Royale).
Un sapiente connubio di canzone d’autore, atmosfere jazz e poesia, che rimanda nell’approccio al migliore Paolo Conte.
Il loro è un sapiente, raffinato ed elegante mix (strumentale) di atmosfere da colonna sonora di film anni Sessanta/Settanta che si mischiano a funk, fusion, jazz e un uso sempre discreto dell’elettronica, declinata a un gusto vintage.
In questo progetto, rimasto per anni nel cassetto e finalmente pubblicato, entra in un abrasivo e ostile ambito sonoro quasi industrial, talvolta dissonante.
Undici brani in cui proseguono nel loro classico solco sonoro, figlio di Velvet Underground, Modern Lovers, Violent Femmes, tra folk punk, folate psichedeliche di sapore Paisley Underground, minimalismo rock (Pavement in particolare).
I cinque brani scorrono velocemente, sono fruibili, ben suonati e arrangiati.
Il nuovo ep li coglie alle prese con sei brani divertenti, coinvolgenti, dal groove danzereccio.
Hanno la solidità dei Black Crowes, mutuata dai Led Zeppelin, e l’amfetaminica energia di band come gli Hives.
Monastir, colonna sonora dell’omonimo film, è un progetto di ampio respiro concepito e diretto da Francesco Paolo Paladino (in cui convergono musica e cinematografia), vulcanico autore di un numero ormai sconfinato di opere artistiche che...
Testi sempre incisivi, lucidi, spiazzanti che sanno guardare con uguale profondità passato, presente e futuro. Musicalmente si pone sempre in perfetto equilibrio tra canzone d’autore, rock, suoni ricercati, umori mediterranei.
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